Questa pagina ha lo scopo di descrivere i contenuti del progetto e di rappresentare il punto di accesso alla comunicazione sul suo sviluppo, nei passaggi che seguiranno al mese di febbraio 2023 in cui è stata sottoscritta la convenzione tra la Latteria Sociale APS e Invitalia, in quanto soggetto destore del bando TOCC.
Il Progetto
Il progetto persegue tre obiettivi in particolare:
1) Potenziare i modi con cui si “raccontano” le testimonianze contenute all’interno del Museo della Latteria, fondendo la traccia storica della tradizione con l’innovazione del modo con cui il racconto si realizza.
2) Rendere il Museo punto di partenza di un racconto del territorio, che raccoglie anche altre realtà testimoniali di pregio, legate al concetto di trasformazione, non solo manifatturiero, ma inteso in termini più ampi. Si Andrà ad integrare il legame con un nucleo di mulini ad acqua oltre che un polo di archeologia industriale come è la centrale idroelettrica dei primi anni del secolo scorso, perseguendo una visione di “Museo diffuso”.
3) Potenziare l’offerta divulgativa verso le scuole e soggetti con disabilità che rende loro difficile raggiungere i locali del museo. Per i primi si agirà potenziando la sala polifunzionale con strumentazione adatta alla didattica multimediali, mentre per i secondi rendendo loro disponibile in remoto parte dell’offerta digitalizzata.
La visione che l’associazione Latteria Sociale APS vuole perseguire con la gestione della realtà museale è legata a come la testimonianza di un passato non debba essere fine a sé stessa, bensì strumento per comprendere l’attualità e favorire la costruzione delle scelte consapevoli indirizzate al futuro.
Innovazione nel racconto
Il progetto offre un alto profilo di innovazione andando ad attingere da quelle che sono le più moderne tecniche di integrazione tra la realtà e il mondo digitalizzato.
Il primo degli obiettivi è perseguito con l’implementazione delle tecniche di Realtà Aumentata per offrire al visitatore che osserva gli strumenti che sono parte dell’installazione museale l’opportunità di vedere scene dinamiche dei modi del loro uso. Tablet, smartphone o visori immersivi diventano i terminali tramite i quali la App, sviluppata con il progetto, permetterà di inquadrare determinati strumenti per attivare in sovraimpressione le scene dinamiche del racconto multimediale, costruite, attraverso modellazione digitale tridimensionale, dove possibile, o con filmati realizzati con tecniche di green-screen.
La stessa App, sviluppata sia per Android che per IOS anche con funzioni di audio guida, fornirà strumenti con cui, da remoto,sarà garantita la possibilità di fruizione di alcuni contenuti video o di simulazione da rendere disponibili, in primis, ai soggetti con difficoltà motorie (terzo obiettivo) o che varie ragioni sono impossibilitati a raggiungere la sede museale. Tra questi si guarda anche al mondo degli emigrati che, pur molto lontani dai loro luoghi di origine, desiderano mantenere viva una relazione con essi.
La tecnologia e i prodotti multimediali saranno alla base anche del servizio di “cucitura” del Museo diffuso dove, sistemi di proiezione, totem e schermi introdurranno al visitatore delle sale del museo le ulteriori opportunità che sono poi fruibili al suo esterno, accessibili tramite visite guidate. Voli immersivi con drone potranno essere gli elementi per rendere l’utente protagonista e coinvolto nel passaggio da un luogo all’altro, così come le mappe tridimensionali e virtuali del territorio. Un modo per dialogare anche con quel pubblico giovane che nasce con la multimedialità e tramite essa ha i suoi principali canali di apprendimento.
Effetti attesi
Il progetto si sviluppa in un Museo che svolge un ruolo di rilievo all’interno del comune che lo ospita e, in generale all’interno del panorama di offerta culturale del Cadore e dell’alta provincia di Belluno.
Dall’iniziativa ci si attende quindi un impatto sull’aspetto culturale, come diretta conseguenza del voler rafforzare l’offerta di un polo museale, inteso come sistema complesso, diffuso e articolato che si sviluppa dentro e fuori dei locali delle sale espositive.
Non secondarie sono le ricadute dal punto di vista sociale di quello che è un territorio, vitima di un progressivo abbandono a causa di una percepita mancanza di servizi e di opportunità. Tramite il suo museo l’Associazione pone la sua attenzione sulla necessità di animare il contesto delle piccole realtà montane dove un rafforzamento del ruolo e della visibilità del museo permetterebbe di incrementare anche la sua offerta collaterale, ad uso e consumo dl contesto sociale locale e quale strumento di coesione.
Non ultime per importanza sono le ricadute in ambito economico, essendo il polo museale collocato all’interno del sistema dolomitico, partimonio UNESCO. Tale collocazione lo porta a essere parte dell’insieme dei punti di interesse a cui il turista si può riferire, nel suo soggiorno, sia esso di lungo periodo o una “scampagnata” di più breve durata. L’intento di ampliare, tramite un nuovo grado innovazione, il bacino di attrazione del museo, offre ulteriori opportunità anche alle attività ricettive locali e della ristorazione.
Contribuire al PNRR
Il finanziamento al progetto deriva dai fondi del PNRR ai cui obiettivi si vuole contribuire toccando, in particolare, alcuni dei contenuti della sua Missione 2.
Pur non presentando specifiche progettualità l’approccio alla “trasformazione”, applicato all’energia (vecchia centrale idroelettrica) e all’acqua (mulini), permetterà di contribuire in termini comunicativi e di divulgazione della Componente 2 (M2C2) del PNRR, su quella transizione che oggi investe il mondo intero riguardo all’aspetto energetico. Ciò con un naturale passaggio del racconto che, a partire dal ruolo assunto in passato per l’economia locale dalla vecchia centrale idroelettrica, fonte di energia sostenibile e rinnovabile dove, ci proieta ad oggi nel dibattito della promozione generale delle rinnovabili, per le comunità energetiche locali o l’auto-consumo.
Analogamente, trattando il ruolo dell’acqua e della sua forza come energia motrice dei mulini, ci si troverà a rappresentare gli intenti della Componente 4 (M2C4) del PNRR, volta a sensibilizzare le misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico, tema di attualità nel contesto montano.